Il giorno del diploma gli viene regalata dai genitori una macchina fotografica, una Nikon Ftn. Prima di conseguire il dottorato in Geologia alla Colorado School of Mines, studia psicologia a Berkeley, l’università della California, dove inizia a creare e ad approfondire il suo rapporto con la psiche, avvicinandosi al pensiero di Carl Jung, ma relazionandosi maggiormente allo Psichiatra Scozzese R.D.Laing, il quale portava avanti il suo concetto della politica dell’esperienza in cui critica l’idea di normalità della società moderna e afferma che la follia è un concetto che minaccia la normalità collettiva della società occidentale. Entrare in contatto con la propria parte insana è in realtà una modalità di entrare in contatto con la propria parte creativa.
Da sempre interessato alla figura dell’outsider, di chi sta fuori, allontanato dai confini definiti di “normalità”, Ballen si autoriflette nella definizione, non identificandosi nella cultura che lo plasma.
Perciò l’interesse di Ballen si sofferma sulla ricerca di soggetti poveri, emarginati, molti dei quali disabili o malati di mente.
La sua carriera è accompagnata da diverse pubblicazioni e riconoscimenti a livello mondiale.
Il 6 settembre 2019 la Halle Saint Pierre di Parigi ospita la mostra di grande successo The World According to Roger Ballen che verrà poi ripresentata in alcuni dei più grandi musei internazionali come la JAkopic Gallery di Lubiana, e il Kunstmuseum Den Haag.
Nel settembre 2017, Thames & Hudson pubblica Ballenesque Roger Ballen: A retrospective, un volume che racchiude il lavoro fotografico dell’artista. Il termine Ballenesque viene coniato proprio per rappresentare e spiegare l’unica e singolare estetica di Roger.
Roger Ballen ha pubblicato più di 25 libri su scala internazionale. Il suo lavoro fa parte della collezione di più di 50 dei più importanti musei internazionali.
Roger Ballen è uno degli artisti che rappresenterà il padiglione del Sud Africa alla 59a Biennale di Venezia.